Nei giorni 3 / 15 / 31 ottobre 2012 e 14 / 26 Novembre 2012
C’è un tempo assoluto che scorre come le lancette di un orologio, c’è il tempo scandito dalle nostre pulsioni, dagli affetti e dall’intelligenza, il tempo soggettivo che non passa mai o scorre troppo in fretta.
Gentili amici,
il tradizionale appuntamento sui grandi temi del nostro vivere prosegue anche in questo 2012. Sarà il ventiseiesimo Ciclo di Incontri: un lungo percorso con molti di voi, nostro fedele e attento pubblico, e sempre nuovi partecipanti.
Nel corso dei cinque incontri, autorevoli relatori ci aiuteranno ad approfondire un concetto fondamentale e affascinante che riguarda il nostro essere, il nostro vivere, le dimensioni relazionali ma anche artistiche, il nostro futuro.
I seminari verranno ospitati, come già lo scorso anno, nella prestigiosa sede di Palazzo Giureconsulti, nel cuore pulsante di Milano. Per qualche ora, in questa città “senza tempo”, Vidas ci incoraggerà alla riflessione.
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Vito Mancuso
Vito Mancuso è docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano ed editorialista di Repubblica. Ha pubblicato diversi volumi di grande interesse tra cui: Il dolore innocente (Mondadori 2002), Rifondazione della fede (Mondadori 2005), L’anima e Usuo destino (Cortina 2007), La vita autentica (Cortina 2009), e con Corrado Augias Disputa su Dio e dintorni (Mondadori 2009).
La domanda sul perché della vita è il punto di partenza di questa conversazione nella quale Vito Mancuso parla della grande improbabilità del fenomeno vita e, ancor più, della sua relazione ordinata e armoniosa.
In un secondo passaggio Mancuso identifica nella separazione tra i linguaggi della scienza da una parte e della filosofia e della religione dall’altra l’elemento fondamentale alla base dello scarto tra una crescente domanda di spiritualità e le risposte dell’istituzione Chiesa. Per il teologo la spiritualità è eminentemente educazione alla libertà e, conseguentemente, il dubbio non è contrapposto alla fede, anzi la fede è l’esercizio del dubbio che “questo mondo” sia l’unica realtà. In questo senso, il dubbio è un atto religioso come la preghiera.
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