Franco Battiato, cantautore e anche regista cinematografico e pittore apprezzato in tutto il mondo, ha fatto della ricerca spirituale il “centro di gravità permanente” della sua arte.Franco Battiato inizia questa conversazione ricordando le sue origini siciliane e l’infanzia passata nel dopoguerra, in un’epoca di rinascita collettiva nella quale i beni materiali scarseggiavano ma gioia di vivere, penetrazione della realtà e solidarietà erano ben presentila necessità della continua evoluzione interiore e la sacralità della vita nella sua quotidianità sono alcuni degli aspetti della ricerca personale di Battiato, che lo ha portato a incontrare diverse spiritualità: dal cristianesimo mistico di S.Teresa d’Avila e di S. Giovanni della Croce all’India di Yogananda, dal buddismo tibetano al Sufismo di Rumi e alla scuola di Gurdjieff.
In questa ricerca, che così tanto ha influenzato la sua opera musicale, il vuoto e il silenzio occupano un preciso spazio quotidiano. E in questo spazio di meditazione che sono venute alla luce canzoni come “L’ombra della luce” composta, una frase al giorno, all’armonium per un mese. E’ questa l’esperienza dell’ispirazione che Battiato definisce “come un’invisibile traiettoria che ti attraversa”. Una delle sue peculiarità è la leggerezza con la quale tocca stili musicali diversi che danno vita a un insieme armonico, così come avveniva nelle vecchie balere quando si succedevano uno slow e uno shake. Così, analogamente, l’oikos, la patria interiore di Franco Battiato è costituita da una parte dalle origini familiari, affettive e materiche della Sicilia e dall’altra dal senso di appartenenza ad altre culture ed etnie come quella, molto amata, del Tibet. Secondo l’artista, la crisi di valori etici dell’Occidente si materializza anche nella volgarità imperante nei mass media, con un’esposizione del corpo e del sesso, che tradiscono e sviliscono la loro sacralità. E anche il rapporto con l’altro riflette i diversi livelli esistenti di consapevolezza: “più cresci più gli altri ti sono cari, meno cresci più li detesti”. L’ultimo punto toccato è proprio l’amore compassionevole, l’amore oggettivo di cui Franco Battiato ha parlato mirabilmente in canzoni come “La cura” o “Tutto l’universo obbedisce all’amore”: a parlare qui è la coscienza che percepisce tutto senza dover ragionare, è il sentire profondo che emana dallo sguardo interiore.
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